Gianfranco Mancini, ex tecnico del Bisceglie, torna a parlare della sua esperienza in nerazzurro. Lo fa ai microfoni di TuttoCalcioPuglia.com, cominciando dalla fine e da quella retrocessione in D che ancora fa un po' male: "Dopo un mese la delusione e l'amarezza sono state superate, a rimanere è il rammarico scaturito dal mancato raggiungimento dell'obiettivo. Tutti avremmo potuto fare qualcosa in più, nonostante l'impegno non sia mancato. Ai playout abbiamo lavorato davvero bene, dimostrando di essere vera squadra. Siamo consapevoli di aver fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità".

Da Canonico a Racanati, da un imprenditore che a suo modo ha fatto la storia del Bisceglie a un biscegliese doc che proprio ieri ha completato l'acquisizione del club. Un passaggio inevitabile, che adesso carica di responsabilità l'intera piazza. 
"Si tratta della fine di un ciclo, è giusto che sia andata così. Soprattutto all'interno di una piazza che non ha apprezzato quanto lui ha fatto. Sono grato a lui per la fiducia datami in due circostanze. Bisceglie adesso, con gli imprenditori e con i tifosi, deve dimostrare di essere all'altezza di questo impegno. Con Racanati abbiamo un bel rapporto, ci sentiamo spesso. C'è un grande rapporto di stima e di grande rispetto. Si tratta di una persona innamorata dei colori nerazzurri, spero che questo suo amore non lo porti a fare scelte sbagliate".

Quale il futuro per mister Mancini? A regnare, per il momento, è ancora l'incertezza. 
"Nel periodo del lockdown avevo ricevuto delle chiamate provenienti da piazze regionali e non, miltanti in C e in D. Nessun accordo però era stato raggiunto. Attendo la chiamata giusta, il progetto in grado di stimolarmi maggiormente. Lo faccio con grande tranquillità, anche se la volontà di mettersi in gioco è tanta. C'è un finale di stagione da dimenticare e da mettere alle spalle nel minor tempo possibile".   

Sezione: BISCEGLIE / Data: Gio 06 agosto 2020 alle 14:30
Autore: Antonio Bellacicco
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