Vittoria strepitosa ieri del Lecce in casa contro la Lazio, un 2-1 firmato Babacar-Lucioni e impreziosito dalle parate di Gabriel. Per tornare sulla gara, TUTTOcalcioPUGLIA.com ha intervistato in esclusiva il direttore sportivo giallorosso Mauro Meluso.

Direttore, una vittoria che ci voleva proprio.
“Beh, sì. I segnali erano incoraggianti già a Reggio Emilia, sembrava che la squadra avesse ritrovato la propria identità. Ci voleva un risultato prestigioso per convincerci che se torniamo ai livelli pre-lockdown non avremo alcun problema a salvarci. Questo Covid ci ha creato una serie infinita di defezioni, di calciatori che purtroppo si sono infortunati e spesso sono capitate assenze nello stesso reparto. Però…”.

Prego.
“Abbiamo vinto una battaglia, non la guerra. È ancora lunga. Ci ha fatto piacere vincere una partita così, sovvertendo i pronostici. Sono tre punti meritati, grazie a ciò che hanno fatto Liverani, il suo staff e i ragazzi. Tutti si sono immolati per la causa, i calciatori hanno fatto sacrifici enormi: si stanno impegnando alla morte, sanno l’importanza di raggiungere l’obiettivo. Ripeto: quando siamo al completo, possiamo dire la nostra contro chiunque”.

Dopo il mercato di gennaio la squadra aveva fatto bene, sfruttando anche la profondità della rosa.
“Subito dopo, nelle prime partite, eravamo convinti che la salvezza non ci sarebbe sfuggita. Speriamo di risolvere i problemi e di evitarcene altri. Abbiamo recuperato Majer, anche Deiola. Lui, Barak, Saponara, Donati e Paz ci hanno dato buone risposte. Tornando su Deiola: è l’emblema di quando dico che i calciatori s’immolano per la causa”.

Perché?
“Ha un problema che potrebbe risolvere con un intervento chirurgico, invece sta stringendo i denti e lo farà a fine campionato se ce la farà. Ma anche la vecchia guardia: Tachtsidis quando ha giocato ha fatto bene, così come Petriccione e Lucioni. E Mancosu, quando è in giornata, diventa determinante contro chiunque”.

E Farias?
“È un fuoriclasse per la categoria. Ci è dispiaciuto per lui e per noi non averlo sempre al 100% della condizione. Anche Falco sta stringendo i denti. Dobbiamo pensare in positivo, ma non abbassare la guardia: serve determinazione feroce. Le qualità le abbiamo, ma senza la grande voglia che ci contraddistingue diventerebbe tutto più difficile. E mettiamoci un pizzico di buona sorte: giocare ogni tre giorni è stressante”.

La domanda più ricorrente è: adesso può iniziare un nuovo campionato?
“Noi siamo sempre stati nel campionato, nonostante le sconfitte. Penso al primo tempo fatto con la Juventus: senza l’infortunio di Lucioni, avremmo fatto scoccare la scintilla per riaccendere il motore. Ad esempio Fabio (Lucioni, ndr) si è subito ripreso dopo quell’errore, merita fiducia: noi e il tecnico crediamo nei nostri calciatori”.

Può raccontarci cosa è successo negli spogliatoi dopo la gara? Abbiamo visto il presidente in estasi in tribuna...
“Siamo tutti molto felici per la vittoria, ma non abbiamo vinto la Coppa del Mondo o centrato il nostro obiettivo. La più grossa dote di Sticchi Damiani è l’equilibrio, lo ha nei momenti di difficoltà che in quelli di euforia. La nostra testa è già rivolta alla sfida di domenica contro il Cagliari”.

Sezione: Lecce / Data: Mer 08 luglio 2020 alle 13:10
Autore: Dennis Magrì / Twitter: @magriden
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