La turbolenta stagione vissuta in casa-Barletta si concluderà Domenica prossima, in un’inaspettata sfida playout al cospetto dell’U.C.Bisceglie. Oltre a ‘turbolenta’, probabilmente nessun altro aggettivo sarebbe in grado di qualificare l’annata biancorossa: la truppa di Cinque, infatti, al netto della retrocessione del San Severo dalla Serie D, dovrà conquistarsi la permanenza in Eccellenza sul campo, poco più di un mese dopo rispetto all’ultima gara di Campionato.
In esclusiva ai microfoni di tuttocalciopuglia.com è intervenuto il vicepresidente del sodalizio barlettano, Walter Dileo, con il quale si è analizzata la situazione in casa biancorossa in vista della gara contro l’U.C.Bisceglie:
“Ritornare in campo a distanza di un mese, tra l’altro per il raggiungimento di un obiettivo che credevamo di aver già raggiunto, non è semplice. Temo per lo più ripercussioni psicologiche: mentre i nostri avversari erano consapevoli di dover affrontare questa sfida, noi siamo rimasti in una sorta di limbo, nonostante i ragazzi abbiano ripreso ad allenarsi già da due settimane, in previsione di quest’eventualità che purtroppo si è concretizzata”.
La stagione del Barletta, qualsiasi sarà il risultato finale, non è stata semplice. Conquistare la salvezza, perciò, rappresenta un obiettivo da centrare a tutti i costi:
“Per ottenere risultati memorabili, nel calcio conta soprattutto la programmazione, probabilmente più del budget: l’iscrizione è stata formalizzata lo scorso 26 Luglio, con l’auspicio che qualche altro imprenditore potesse avvicinarsi alla causa biancorossa, ma così non è stato. Iniziare il percorso con notevole ritardo, in un periodo in cui altre compagini svolgevano già il ritiro pre-campionato, non è stato semplice: i calciatori di livello si erano già accasati altrove e chi è arrivato ha dovuto fronteggiare una situazione fisica non ottimale. Inoltre, durante il girone d’andata, abbiamo anche perso per infortunio il nostro capitano: tutte queste peripezie ci sono costate diversi punti. Con il mercato di riparazione, siamo riusciti a puntellare una compagine capace, nel girone di ritorno, di ottenere ottimi risultati contro squadre di alta classifica”.
Un’altra problematica di non poco conto riguarda il ‘Manzi-Chiapulin’, impianto sportivo probabilmente non degno rispetto al blasone della piazza barlettana:
“Un altro fattore penalizzante la stagione corrente, ma anche le precedenti, è senz’altro la questione-stadio. Giocare al ‘Manzi-Chiapulin’ diventa dannoso per la squadra, soprattutto dal punto di vista tecnico: il campo è piccolo e ciò penalizza calciatori di caratura tecnica rilevante, penso ai vari Rocco Augelli, Gigi Rana o Nicola Loiodice, elementi che da noi purtroppo non hanno reso secondo le aspettative. Le ripercussioni, però, si fanno sentire anche da un punto di vista socio-economico: un impianto sportivo che può contenere soltanto 750 unità è un danno sia per una piazza da sempre abituata a seguire in massa la propria squadra di calcio, sia per una società che non può contare su introiti da poter reinvestire nella costruzione della rosa”.
Attualmente, come procedono i lavori allo stadio 'Puttilli', da sempre tempio del tifo barlettano?
“I lavori, fino a poco tempo fa, procedevano a rilento, probabilmente anche a causa di un’amministrazione comunale che ha compiuto diversi errori nella formulazione di bandi e progetti: hanno perfino inaugurato una pista d’atletica in una struttura inagibile. Ad ora, l’unica consolazione è che ci è stato riferito che il tutto passerà nelle mani del Coni: il Cipe dovrebbe stanziare un finanziamento di circa due milioni di euro da erogare direttamente a Coni Servizi, che si occuperà di terminare i lavori allo stadio. Confidiamo che, con l’elezione del nuovo Sindaco, la situazione possa sbloccarsi: l’auspicio è che il prossimo anno possa giocarsi al ‘Puttilli’ con una deroga per l’utilizzo di tribuna ed una parte di gradinata o di una delle due curve per il settore ospiti. Questo si può fare, ci siamo già documentati in merito: l’amministrazione comunale prenda un impegno verso una città ormai stanca”.
Indipendentemente dalla categoria, quale sarà il futuro per la Barletta calcistica?
“La categoria dovrà necessariamente essere l’Eccellenza, ad altre eventualità non ci pensiamo nemmeno. Noi abbiamo una base societaria solida, contro tutto e tutti: non so perché, in questa città si deve necessariamente remare contro la figura dell’imprenditore barlettano che compie mille sacrifici pur di onorare il calcio biancorosso. Noi siamo gente che lavora e che investiamo tanto, non soltanto a livello economico, sulla causa calcistica e non è piacevole essere talvolta criticati o insultati senza cognizione di causa. L’aspetto positivo è che abbiamo dimostrato, tra mille difficoltà, di avere una base solida ed importante. L’auspicio è che il prossimo anno, affinchè si costruisca un programma vincente, possa esserci un avvicinamento da parte della classe imprenditoriale, oltre che un’amministrazione comunale che non remi contro: quest’anno abbiamo riscontrato problematiche assurde, anche la questione più futile è stata ingigantita. Se tutti questi fattori dovessero combaciare, si potrà pensare in grande, viceversa si vivrà un’altra annata difficile, fermo restando che il nostro impegno è garantito anche per il prossimo anno”.
Un appello finale da rivolgere alla tifoseria biancorossa, in vista della sfida contro l’U.C.Bisceglie:
“Mi auguro che, nei limiti del consentito, ci sia uno stadio affollato e che la gente, per 90’ o eventuali 120’, sostenga la squadra senza contestarla, con l’obiettivo di mantenere la categoria. Una retrocessione sarebbe un durissimo colpo per tutti: è chiaro che mi aspetto il tutto esaurito, se così non dovesse essere mi appello affinchè questo avvenga”.
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