Chapeau, Francavilla. Il ritorno di Pasquale Maiorino in biancazzurro, che vi abbiamo raccontato negli ultimi giorni nella maniera più esaustiva possibile, è un’operazione semplicemente strepitosa. Per cinque motivi:

1. Big per big. In poco tempo la Virtus ha sostituito un top-player come Leonardo Perez (e non era affatto semplice...) con un altro top-player come Pasquale Maiorino. Due calciatori per certi versi uguali, ma completamente diversi per caratteristiche e per ruolo in campo, inteso anche compiti: il mesagnese era il centravanti in grado di fare da calamita per i difensori avversari, capace di creare varchi e far salire la squadra; il tarantino quello che avrà il compito di rifinire e dare imprevedibilità negli ultimi trenta metri. Entrambi fondamentali e accentratori.

2. Attaccamento alla maglia. Si è praticamente tenuta invariata l’età media e la territorialità. Entrambi classe ’89, entrambi pugliesi e quindi con maggiori responsabilità: sanno quanto pesa la maglia del Francavilla. Il progetto, in un certo senso, non si è discostato di un millimetro.

3. Economico. La dolorosa cessione di Perez porta comunque liquidità nelle casse societarie, dopo l’arrivo a costo zero di un anno e mezzo fa. Un’altra importante plusvalenza, in un momento delicatissimo per il calcio e, in generale, per l’economia. E che consente di guardare al futuro con un pizzico in più di serenità.

4. Marketing e affetto. Mai il presidente Antonio Magrì avrebbe lasciato partire un leader carismatico (in campo e fuori) se non avesse avuto in pugno almeno una bozza di accordo con un calciatore che al meglio potesse rimpiazzare uno come Perez. Ha preso Maiorino, un nome che ha mandato in fibrillazione la piazza fin dal momento in cui ha iniziato a circolare: un colpo a botta sicura, mossa eccezionale.

5. Passato e futuro. Maiorino conosce bene la piazza, la città. Conosce bene Tonino Donatiello, che lo ha cresciuto calcisticamente parlando. È un altro calciatore in cerca di rilancio dopo cinque mesi da incubo a Livorno: l’ideale per il progetto Virtus.

Complimenti, dunque, a chi ha progettato tutto nel minimo dettaglio. Ma d'altronde la progettualità è di casa alla Virtus Francavilla, lo dicono i risultati sul campo degli ultimi cinque-sei anni, il piano di ammodernamento del Giovanni Paolo II, la nomina del presidente Magrì nei panni di consigliere di Lega Pro. E occhio anche a Ciccone: è arrivato un po' in sordina, l'eurogol di Palermo ha dato una prima risposta sul manto erboso. È un'altra grande operazione targata Mariano Fernandez, che ha convinto il calciatore in un batter d'occhio: il 13 gennaio lo telefona e dice "Non pensarci più, ti faccio l'aereo e domani vieni da noi". "Sì, direttore", la risposta dell'ex Pergolettese. Arrivato a titolo definitivo, si candida per essere un altro crack da Francavilla. E se c'è una cosa (assolutamente non l'unica) che il Francavilla non sbaglia davvero mai sono gli attaccanti. Nzola, Partipilo, Perez, Vazquez e Saraniti docent.

Sezione: L'editoriale / Data: Ven 22 gennaio 2021 alle 08:00
Autore: Dennis Magrì / Twitter: @magriden
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