Dopo aver stregato il Bitonto di Pizzulli, il Nardò di mister Taurino domenica prossima affronterà, nel derby del “Giovanni Paolo II”, il Taranto di Panarelli: i rossoblù sono una delle formazioni più accreditate alla vittoria finale. Ai microfoni di TUTTOcalcioPUGLIA.com, il portiere dei neretini, Alessandro Mirarco, ha parlato della prestazione dell’ultima giornata volgendo lo sguardo alla sfida sentitissima contro gli ionici.
Nell'ultima gara di campionato col Bitonto, sei stato autore di una grandissima prestazione, salvando in più riprese il risultato: cosa è mancato al Nardò per conquistare la vittoria?
“Non c'è mancato nulla, in campo si è visto lo spirito di sacrifico e l’abnegazione. E’ chiaro che è stata una partita tosta, col Bitonto che, in più circostanze, ha provato a portare a casa l’intera posta in palio. Come squadra, preferiamo sempre avere il pallino del gioco, anche su campi difficili”.
Domenica, al "Giovanni Paolo II", arriverà il Taranto di Panarelli: che tipo di partita ti aspetti?
“Mi aspetto una partita accesa: noi neretini sentiamo molto questa partita. Arriviamo da quattro risultati utili e, dopo la gara di Bitonto, l’aspetto positivo è quello di aver mosso la classifica: il pareggio, domenica scorsa, è arrivato dopo un’espulsione ed un rigore molto dubbio. Il punto raccolto ci dà tanto morale per affrontare una sfida difficile come quella di domenica prossima col Taranto”.
Nella tua carriera, hai militato una stagione con la squadra ionica: quali ricordi hai?
“Fu un’annata molto positiva: sfiorammo la vittoria del campionato con l’Andria che disputò un campionato strepitoso. Poi giocammo i playoff, col cammino che si interruppe in semifinale, a Sestri Levante, ma nel complesso fu una bella stagione”.
Affronterai, quindi, la sfida da ex dell'incontro: quanta emozione ci sarà nell’incontrare, nuovamente, la tua vecchia squadra?
“Ho sfidato gli ionici sia col Nardò che col Monopoli, in Serie C: non credo di provare delle emozioni particolari. L’annata a Taranto, dal punto di vista personale, è rimasta molto positiva e mi ha aiutato a crescere ma, domenica, ci sarà una partita da giocare e sono concentrato soltanto sulla sfida contro gli ionici”.
Il Taranto, domenica scorsa, è stato fermato in casa dalla Gelbison anche a causa di un errore di un tuo collega di reparto, Andrea Cavalli: qual è il tuo pensiero circa il portiere under ed over e cosa dovrebbe spingere, un allenatore, a schierare un giocatore rispetto all’altro?
“Non è una scelta dell’allenatore, le regole impongono di utilizzare e schierare quattro under nel campo. ogni società, poi, in base alle strategie di mercato, si prefigge degli obiettivi che poi devono essere concretizzati anche in base a delle scelte effettuate. Ultimamente, si punta maggiormente sul portiere under: gli errori fanno parte del gioco. Ho visto le immagini della partita del Taranto: secondo me Cavalli è un buon portiere, è un ragazzo giovane e che ha dei grandi margini di miglioramento; i rossoblù hanno anche Pellegrino che, con Cavalli, costituisce una bella coppia di portiere. Purtroppo, l’errore del portiere può essere fatale e decisivo: è un ruolo molto complicato. Taranto, poi, è anche una piazza difficile ma sono certo che Cavalli possa essere in grado di dimostrare le sue qualità nelle prossime giornate”.
Un giudizio sul campionato: ti aspettavi, dopo undici giornate, questa classifica?
“La classifica è ancora corta: il Picerno è lì in testa, ha dei punti di vantaggio, ma siamo ancora a metà girone d’andata, con degli scontri diretti ancora da giocare. Sicuramente il Picerno è una squadra attrezzata per la vittoria finale ma, secondo me, è ancora presto per capire chi davvero può vincere il torneo. Subito dopo i lucani, a pochi punti di distanza, ci sono Cerignola e Taranto che, secondo me, sono due squadre accreditate per la vittoria finale: soltanto col tempo comincerà a delinearsi la vera classifica e si potrà capire chi lotterà realmente per il passaggio in C e chi per l’accesso alla zona playoff”.
Autore: Christian Cesario / Twitter: @otherside1993
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