Ventitre anni di carriera, più di quattrocento gara giocate, un curriculum che lascia la pelle d’oca mentre lo si legge, e la voglia di mettersi in gioco e divertirsi di un ragazzino. Tifosi nero verdi, questa mattina il buongiorno ve lo regaliamo col colpo da novanta dell’USD Bitonto Calcio, Vito Di bari.
Il trentacinquenne difensore centrale tranese, ha scelto di sposare la causa nero verde, tornando a calcare l’erba del “Città degli Ulivi” diciassette anni dopo la sua prima esperienza, nel lontano 2000-2001«Fa davvero strano pensare che Bitonto, è stato uno dei miei punti di partenza, ed ora potrebbe rappresentare uno dei miei punti d’arrivo. E’ bellissimo pensare che da qui sono partito ragazzino, ed ora vi ci torno da uomo maturo, con grandissima esperienza, e con la stessa voglia di divertirmi e mettermi in gioco che avevo diciassette anni fa, quando a darmi dei consigli su come crescere, c’era gente come Roselli e Daddabbo». Una storia che vive il suo secondo atto dunque, diciassette anni dopo il primo. Ma, in questi diciassette anni, la carriera di Vito Di bari è stata un autentico capolavoro, con diciassette anni di C1, due anni in B a Cremona e Reggio Calabria, e quattro anni di D «Girare l’Italia e toccare con mano le varie realtà calcistiche, penso sia stato un bene. Ho potuto constatare quali sono le maggiori differenze che si possono riscontrare nei vari campionati e nelle varie regioni. Più che a livello tattico, credo che a fare la differenza fra nord e sud . Al Nord badano molto più all’organizzazione, qui al sud invece, si vive tremendamente di passione, ed è una cosa bellissima. Posso comunque dire, che tutta l’Italia è un posto bellissimo, se accanto si ha la famiglia sempre pronta a supportarti ed a seguirti ovunque». Vito Di Bari, che come compagno di reparto per il prossimo campionato di serie D , avrà un certo Gianni Montrone. Una coppia centrale di ferro, che potrebbe trasformarsi in un autentico “muro nero verde” «Pur non avendoci mai giocato assieme, so dell’affidabilità, della bravura e dell’esperienza di Gianni Montrone, e credo davvero on avremo alcun tipo di problema ad essere compagni di reparto. L’importante, è lavorare duramente durante gli allenamenti, parlare poco, e far parlare sempre e solo il campo. La D è un campionato imprevedibile, e difficilissimo. L’importante nel nostro girone, è cercare di sbagliare il meno possibile, in quanto anche due sole battute d’arresto consecutive, possono far si che si perdano definitivamente di vista gli obiettivi prefissati. Basti pensare al fatto che squadre come Cerignola e Taranto, stanno allestendo davvero rose competitive e di categoria superiore. Ciò non vuol dire nulla, sarà il campo a dare il proprio verdetto, però noi dobbiamo farci trovare pronti e dimostrare a tutti che non siamo secondi a nessuno. E’ così che durante la mia carriera sono riuscito a crescere giorno dopo giorno, regalandomi diverse gioie a livello personale». Gioie personali, come quella di poter chiudere la propria carriera, in una città, come quella di Bitonto, che ha rappresentato un trampolino di lancio, di una carriera straordinaria «A 35 ho ancora la mentalità vincente e la voglia di divertirmi e mettermi in gioco che avevo diciassette anni fa. Se sono qui, lo devo grazie alla dirigenza ed mister, che mi hanno voluto fortemente qui, e che sono persone ambiziose come me. Sono state proprio la loro ambizione , la loro organizzazione ed il loro entusiasmo, a far si che io scegliessi di giocare qui a Bitonto. E, non lo nascondo affatto, che mi piacerebbe molto un domani, chiudere la carriera qui, in una piazza che ho vissuto da appena sedicenne diversi anni. Sarebbe una cosa fantastica. Io sono pronto a ricominciare, ancor più motivato e determinato di prima» .
Autore: Christian Cesario / Twitter: @otherside1993
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