E' sempre più dura. La sconfitta contro la Sampdoria per il Bari pesa come un macigno, forse più di altre precedenti uscite. Perché se contro il Venezia (e non solo) è emerso principalmente un divario tecnico oltre che di concentrazione, nell'ultima sfida interna al San Nicola a non essere mancata è stata la prestazione. I biancorossi ci hanno provato, tra un rigore sbagliato ed una traversa colpita anche quel pizzico di sfortuna ha fatto la sua parte. Ma archiviare a tutto questo la giornata negativa sarebbe un grave errore: è stata una partita all'insegna del vorrei ma non posso e che ancora una volta mette in evidenza le carenze strutturali di una squadra a cui basta davvero poco per essere trafitta. 

NUMERI DA PAURA E FRAGILITA'. Se il San Nicola rimane nonostante tutto il principale fortino (22 punti raccolti), sono ben altri e nettamente più prevalenti i numeri che mettono in ginocchio la squadra da inizio campionato e specialmente nelle ultime cinque partite. Soltanto un punto strappato in queste ultime uscite, con 2 reti fatte e ben 8 subite. Notevole è anche il modo con cui nelle ultime cinque gare sono state incassate le stesse: quattro su palla inattiva (punizioni, angoli, rigori, contro Catanzaro, Sudtirol e Venezia), il resto su azione e principalmente in ripartenza. Fulminea quella coi blucerchiati, per corridoi centrali con lo stesso Catanzaro. A volte a difesa schierata, in altri casi fattori legati a cattive interpretazioni delle situazioni di gioco. Il Bari, inoltre, ha il quartultimo rendimento del girone di ritorno (11 punti raccolti) ed il penultimo rendimento esterno (12 reti). Parliamo, inoltre, del terzultimo attacco del campionato con 29 reti alle spalle di Spezia e Lecco (28). Segni di un encefalogramma piatto e che non si può spiegare con i soliti infortuni, ma anche con scelte a livello di mercato che si stanno rivelando sempre più errate. Si è poi notevolmente abbassata la media-punti di Iachini: appena un punto a partita, media salvata dall'ottimo inizio con due vittorie su due contro Lecco e Feralpisalò. Preoccupa finanche la tenuta caratteriale e l'ultima espulsione di Nasti invita a riflettere: evitabile per il momento attuale. Sarà multato.

COME RIPARTIRE? Ed è proprio questo il grande interrogativo che tutti in casa biancorossa si pongono. Bisogna trovare una via d'uscita al netto di un calendario per nulla semplice e soprattutto la consapevolezza di essere uniti, come gruppo, all'interno dello spogliatoio. Andando oltre le disquisizioni tattiche (in avanti Iachini predilige il gioco a due, che sia a tre o a quattro la linea difensiva deve dare garanzie e sporcarsi le mani) recuperare qualche pedina importante può essere di aiuto, a condizione vi sia una forma fisica accettabile e motivazioni. Inutile girarci intorno: poter contare su Maiello e Diaw in buone condizioni può essere un enorme vantaggio e aiutare la squadra sia in fase di impostazione che in fase offensiva. Sibilli, da solo, non può fare miracoli e non è infallibile. Puscas - nel frattempo convocato dalla nazionale rumena e spera di esserci ad Euro 2024 - deve ritrovare la condizione ottimale dopo i primi tormentati sei mesi di stagione. Al netto dei gol mancati (ed i due segnati) tra Venezia e Sampdoria, non si può non riconoscere una graduale crescita del ragazzo. Anche il classe 1996 deve cercare di regalarsi un finale di stagione da protagonista per tanti motivi, prima del rientro al Genoa per fine prestito. E se per Kallon i problemi sembrano essere più complessi, per Matino non è da escludere la presenza in quel di Modena. Da questo punto di vista la sosta è una manna dal cielo per il lavoro di Iachini, almeno potenzialmente. Per trovare idee tattiche e tecniche più solide, ma anche per continuare a lavorare sulla testa dei giocatori che sono chiamati a dare qualcosa in più. 

CALENDARIO. Marzo si è chiuso in modo burrascoso e senza quella svolta che sarebbe stata necessaria. Non per i sogni di gloria, ma per evitare il peggio. Si riparte allora da aprile. Col Modena classifica alla mano è uno scontro diretto-thriller, perché anche i canarini sono in profonda crisi di risultati (solo 9 punti nel ritorno). Poi ecco Cremonese e Como, coi biancorossi che potranno essere arbitri della lotta-promozione diretta. Quindi Pisa, Cosenza, Parma, Cittadella e Brescia: ad oggi quelli con toscani e calabresi sarebbero scontri diretti, coi veneti forse. Parma e Brescia, ma ad ogni modo le ultime tre giornate, delle varabili impazzite. In tutto questo c'è una sola certezza: il Bari dovrà essere pronto e calarsi definitivamente nella lotta. 

Sezione: Primo piano / Data: Lun 18 marzo 2024 alle 16:00
Autore: Domenico Brandonisio
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